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Il cacao più pregiato del mondo? Si chiama Criollo e cresce in Venezuela

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Il cacao più pregiato del mondo? Si chiama Criollo e cresce in Venezuela

Cari golosi avete mai provato un cioccolato puro? Che si avvicini realmente a quello che i Maya e gli Aztechi chiamavano "cibo degli dei"?

Allora dovete provare il cioccolato a base di cacao Criollo: una qualità rarissima, pregiata e diversa da tutte quelle in commercio.

Ecco cinque caratteristiche che distinguono il Criollo da tutte le altre varietà di cacao.

La pianta

La pianta di Criollo va curata costantemente e cresce in quantità nettamente inferiore rispetto alle altre piante di cacao.

Inoltre non essendo mai stato ibridato il Criollo contiene pochissimi pigmenti antociani, ciò fa sì che l'interno delle fave di Criollo sia bianco e non viola.

L'aroma

L'aroma del Criollo è diverso da quello classico del cacao, nelle tavolette di Criollo infatti si percepiscono il profumo di frutta secca e la dolcezza che distinguono questa varietà.

La produzione

Il Criollo viene prodotto pochissimo: si pensi che su 4 milioni di tonnellate di cacao prodotte in un anno, solo 40 sono di Criollo.

La zona dove viene maggiormente coltivato è il Venezuela, in particolare nell'Hacienda San José con 320 ettari dove cresce solo Criollo.

Le varietà di Criollo

La più antica varietà di Criollo è il Chuao ed è caratterizzata da fave totalmente bianche e da un sapore molto dolce con note di crema di latte, miele e frutta secca

Il Guasare, considerato la base del Criollo, è famoso per la sua finezza e gli aromi al miele e frutta secca, mentre l'Ocumare77 è la varietà dal gusto più particolare: tabacco, caramello, noci, papaya, sottobosco, funghi e datteri.

La qualità

La grandissima qualità del Criollo fa sì che il suo sapore ed il suo aroma si allontanino totalmente dal gusto amaro e astringente degli altri cioccolati.

Pensate che il cacao Criollo ha un sapore così naturalmente dolce, che nelle tavolette non è necessaria né l'aggiunta di burro di cacao né di emulsionanti come la lectina di soia.


di Francesca Barzanti, pubblicato il 25/12/2016


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