Trova ricetta

Il nocino fra storia e leggende: alla scoperta delle origini del "liquore delle streghe"

News Articoli

Il nocino fra storia e leggende: alla scoperta delle origini del "liquore delle streghe"

Cari buongustai, quanti di voi a fine pasto non rinunciano mai a un sorso di nocino? Sicuramente tanti, perché il gustoso liquore della tradizione modenese è fra i digestivi più amati da nord a sud.

Come si fa il nocino

L’ingrediente principale sono ovviamente le noci, ma non tutti sanno che il nocino si ricava in particolare dalla porzione carnosa del frutto, il mallo, che contiene diverse sostanze aromatiche responsabili dell’inimitabile aroma del liquore.

Per la giusta riuscita del nocino è fondamentale il periodo di raccolta delle noci che deve coincidere con il tempo balsamico: cioè con i giorni che vanno dal 24 giugno, San Giovanni, ai primi di luglio.

Una volta raccolte, le noci vengono fatte macerare nello zucchero e quindi messe in infusione nell’alcool, dove dovranno stare almeno 2 mesi. Successivamente il liquore viene filtrato con un panno di cotone grezzo e, una volta pronto, il nocino può essere bevuto subito o, per far sì che si aromatizzi al meglio, dopo diversi mesi fino addirittura ad un anno.

Fra storia e leggenda

Le origini del nocino sembrano provenire dal nord Europa dove i romani narravano che il popolo dei Britanni nella notte di mezza estate si radunasse per bere da un calice scuro un liquore di noce. Altri attribuiscono la nascita del liquore soprattutto ai francesi che erano soliti bere un “liqueur de brou de noix”, cioè un ratafià di mallo.

In Italia il nocino si diffuse soprattutto nel Modenese e da lì poi in tutto il centro nord.

Ma come sempre la storia si mescola alla leggenda e la tradizione che lega l’albero di noci a streghe e incantesimi ha influenzato anche la preparazione del celebre liquore.

Per preparare il nocino infatti si narra che le noci venissero colte nella notte di San Giovanni, la più corta dell’estate quando si concentravano diversi riti magici e la luce vinceva sulle tenebre, solo dalla donna più esperta nella preparazione del liquore.

Essa saliva a piedi scalzi sull’albero e staccava solo i frutti più acerbi, usando le mani nude e nessun attrezzo di ferro che, secondo la leggenda, avrebbe compromesso le proprietà della pianta.

Appena colte le noci si lasciavano nella rugiada per tutta la notte e solo l’indomani iniziava la preparazione del nocino.

Come gustare il nocino

Il modo migliore per godere del goloso liquore è servirlo liscio a una temperatura di 16 ° come digestivo a fine pasto o, in alternativa, assieme al Parmigiano Reggiano o come dessert sul gelato.

L’Ordine del Nocino Modenese

Non tutti sanno inoltre che a Spilamberto, in provincia di Modena, esiste un vero e proprio Ordine del Nocino Modenese che è stato fondato nel 1978 per promuovere l’antica tradizione del liquore.

L’ordine inoltre per tanti anni è stato composto solo da donne, per simboleggiare le “zdore” emiliane che da sempre sono le vere produttrici del nocino.


di Francesca Barzanti, pubblicato il 19/04/2021


www.lospicchiodaglio.it