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Poke: la nuova tendenza culinaria che dalle Hawaii sta facendo il giro del mondo

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Poke: la nuova tendenza culinaria che dalle Hawaii sta facendo il giro del mondo

Cari buongustai, quanti di voi sempre più spesso nelle pause pranzo in ufficio o nelle serate di lockdown con i vostri ristoranti preferiti chiusi, si ritrovano ad ordinare una golosa poke?

Beh, inutile dirlo che oggi il fenomeno della "poke bowl" sta letteralmente facendo concorrenza al classico sushi da asporto, con take away vari che spuntano ad ogni angolo di strada in un trend in aumento che sta davvero facendo tendenza fra i foodies.

Le origini della poke

Ma da dove ha origine questo mix di pesce crudo, verdure, salse, riso e frutta? Molti penserebbero subito al Giappone, ma la verità è che la vera ed unica poke è tutta hawaiana!

Sì, avete letto bene, le paradisiache isole lontane da tutto, a 4 mila km della terraferma, non sono più famose solo per la spettacolarità di mare e spiagge, ma inaspettatamente ora anche per la cucina.

In particolare "poke" in hawaiano significa "tagliare a pezzi" e fa riferimento all'abitudine dei nativi hawaiani di mangiare pesce crudo fresco tagliato a pezzetti e mescolato ad alghe e noci sminuzzate.

Un piatto dunque povero che per secoli è stato il sostentamento dei pescatori dell'isola che univano le poche cose che avevano a disposizione e le condivano con salsa di soia e poco altro. Una pietanza non certo bella da vedere e servita senza troppi fronzoli.

Insomma tutto il contrario delle colorate e golose poke che ordiniamo oggi a domicilio.


Dalla tradizione alla moda

Quelle che gustiamo oggi dunque non sono le vere poke hawaiane, ma una rivisitazione occidentalizzata che varia a seconda del luogo dove vengono preparate.

Così quando dal 2012 la poke ha iniziato a diffondersi in tutto il mondo, prima in Giappone ed USA e poi in Europa, gli ingredienti sono totalmente cambiati rispetto agli originali ed oggi ci si ritrova a scegliere fra tonno, polipo, gamberi, alghe wakame, avogado, germogli di soia, pomodori, cipolle, semi di vario tipo, avocado e frutta come ananas e mango.

Inoltre le varie pokerie offrono la possibilità di comporre la propria poke e seconda dei gusti, scegliendo così gli ingredienti che più ci piacciono e creando un piatto che sempre di più si discosta da quello originario hawaiano.

Anzi, se mai un hawaiano ordinasse una delle nostre poke preferite sicuramente non la riconoscerebbe come piatto tipico. Ma d'altronde questo è lo stesso fenomeno che avviene col sushi occidentale, che nulla ha a che vedere con quello giapponese, o con le fettuccine Alfredo, tanto amate come piatto tipico italiano in Usa ma totalmente inesistenti nella nostra cucina.


Un fast food salutare di successo

E' chiaro che la poke per come la conosciamo oggi sta davvero spopolando in tutto il mondo: dalle spiagge di Los Angeles, al centro di New York fino a rimbalzare da noi europei.

Il segreto? Beh, la poke è uno dei simboli dei nuovi fast food salutari che vanno sempre più di moda: un piatto economico, buono, accattivante e del tutto personalizzabile nei gusti, che non richiede grandi cuochi o una cucina completa, ma che si prepara velocemente.

Insomma un successo assicurato!


di Francesca Barzanti, pubblicato il 15/03/2021


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