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Cucina stellata: quattro chef che hanno lasciato il segno

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Cucina stellata: quattro chef che hanno lasciato il segno

Cari aspiranti cuochi, voi che fate della cucina la vostra prima passione, mentre preparate i vostri piatti a chi vi ispirate? Chi è lo chef che più di tutti rappresenta il vostro modo di approcciarvi alla buona tavola?

Beh, oggi c'è sicuramente l'imbarazzo della scelta fra chef stellati, pasticceri, conduttori di programmi tv dedicati alla cucina e nomi ormai famosi a livello internazionale.

Eccovi quindi quattro chef che in Europa stanno lasciando il segno, la loro storia, i loro punti di forza e come sono diventati i personaggi di oggi.

Gordon Ramsay – Inghilterra

In Italia è diventato famoso grazie ad "Hell's Kitchen" e a "Cucine da Incubo", i programmi televisivi dove metteva in riga i giovani cuochi e aiutava ristoratori disperati a rilanciare il proprio locale.

Non tutti però sanno che il famoso chef, scozzese di nascita ma cresciuto a Stratford-upon-Avon in Inghilterra, da ragazzo sognava di diventare un promettente giocatore di calcio. E ci è quasi riuscito, arrivando a giocare da professionista nelle giovanili dei Glasgow Rangers.

Solo successivamente Gordon si è avvicinato alla cucina, studiando alla scuola alberghiera, facendo esperienza a Londra con chef come Marco Pierre White and Albert Roux, e in Francia nelle cucine di Guy Savoy e Joël Robuchon.

Nel 1993 è diventato cuoco ufficiale del nuovo ristorante Aubergine e il suo primo ristorante è arrivato all'età di 31 anni.

Oggi è lo chef più ricco del mondo, ha scritto decine di libri, ha aperto diversi ristoranti in giro per il mondo e si è aggiudicato 3 stelle Michelin.

Jordy Roca – Spagna

Giovane, bello e bravo è lo chef di El Celler di Can Roca a Girona che ha vinto il premio come miglior pasticcere del mondo 2014.

D'altronde Jordi proviene da una famiglia che della ristorazione ne ha fatto il punto di forza, Il Celler infatti non è altro che il ristorante dove già lavorano i fratelli Joan e Josep.

Prima diventare il pasticcere più famoso e creativo di tutta la Spagna, ha studiato alla scuola alberghiera, ha lavorato a stretto contatto con i fratelli e ha imparato le basi dallo chef patisser inglese Damian Allshop e dal maestro gelataio italiano Angelo Convitto.

Grande appassionato di calcio, fra le sue più famose creazioni c'è "un gol de Messi": un dolce inventato nel 2010 ed ispirato proprio ad una incredibile rete di Messi.

Erba commestibile, meringhe, musse di frutto della passione che rappresentano il pallone, rete di zucchero e… il punto è segnato!

René Redzepi – Danimarca

Classe 1977, è lo chef che è riuscito a creare un'alta cucina Scandinava, basata solo sulle materie prime del territorio.

Il suo successo è dovuto al ristorante Noma di Copenaghen, più volte premiato fra i migliori del mondo, di cui diventa chef a soli 23 anni.

Seguendo l'idea dell'allora proprietario Meyer, di cui diventerà presto socio, Renè inventa una cucina innovativa che si concentra su prodotti prettamente scandinavi mai utilizzati prima come: erbe, funghi, radici selvatiche che crescono nei freddi boschi del nord o pesci davvero insoliti come merlanghi, pollock, lompi, granchi degli abissi marini o aragoste delle Far Oer, che vivono nei mari del nord.

Il risultato è innovativo, delizioso e ricercato, il successo arriva presto e il Noma in breve tempo diventa uno dei ristoranti più famosi a livello internazionale.

Nasce così la "nuova cucina nordica", che inserisce la Danimarca, prima uno dei paesi con la peggiore gastronomia dove i ristoranti di qualità erano solo francesi o italiani, fra i paesi stellati.

Antonino Cannavacciuolo – Italia

Diventato famoso grazie alla versione italiana di "Cucine da Incubo", oggi è il cuoco più famoso d'Italia. Eppure non sembra aver perso la genuinità che contraddistinguono i suoi 142 kg di simpatia e bontà.

Un vero e proprio gigante buono che viene da Napoli e coltiva la propria passione per la cucina dalla tenera età di 13 anni.

Si è formato all'Alberghiero di Vico Equense, ha lavorato a La Sonrisa di Sant'Antonio Abate, per poi approdare sul lago d'Orta dove nel 1998 dove ha aperto assieme a sua moglie il ristorante Villa Crespi.

Nel 2003 è arrivato il successo prima con le Tre Forchette del Gambero Rosso e poi con la prima Stella Michelin.

Il suo punto di forza è il rapporto fra il cibo e la tradizione, in una costante ricerca di qualità che assicuri la genuinità delle materie prime.

I suoi ingredienti preferiti? Il limone della Costiera Amalfitana, i pomodori pachino, il sale di Cervia, la pasta al dente, le cozze e la carne piemontese. 


di Francesca Barzanti, pubblicato il 03/11/2017


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