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Donuts: ecco la storia delle golose ciambelline fritte americane

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Donuts: ecco la storia delle golose ciambelline fritte americane

Cari golosi, quanti di voi non riescono a resistere davanti ad Homer Simpson che si gusta le sue ciambelline ricoperte di glassa rosa?

Beh, dovete sapere che quella delizia sono le donuts: ciambelle fritte e glassate tipiche della pasticceria statunitense e comfort food per eccellenza!

 

L'origine delle donuts

Sebbene oggi le donuts siano il dolce simbolo dell'America, la loro vera origine è però Olandese.

Proprio in Olanda infatti verso la metà del XIX secolo iniziarono a diffondersi le oly koeks, letteralmente "torte all'olio", che erano tortine soffici, fritte in olio bollente e ricoperte di zucchero. Le oly koeks si diffusero poi in America grazie ai coloni olandesi, ma fu solo nel nuovo mondo che le ciambelline assunsero la classica forma ad anello.

Inizialmente infatti le oly koeks erano senza buco e venivano farcite con frutta secca, tuttavia spesso la parte centrale restava cruda rispetto al resto. Le cose cambiarono nel 1847 quando il giovane Hansen Gregory, cuoco su di una nave mercantile, decise di risolvere il problema tagliando la parte centrale dell'impasto col coperchio di una scatolina di latta.

Da allora le ciambelline assunsero la classica forma col buco che ancora oggi le caratterizza.

 

La diffusione negli States

Le donuts divennero sempre più celebri negli Stati Uniti a partire dalla Prima Guerra Mondiale durante la quale le donne, chiamate "The Doughnuts Girls", portavano le ciambelline al fronte per rifocillare i soldati stremati dalla guerra.

Successivamente, nel 1920, la produzione delle donuts subì un'accelerazione grazie a Adolph Levitt, rifugiato dalla Russia zarista, che creò la prima macchina per ciambelline.

Il successo delle donuts era infatti talmente cresciuto che le richieste erano diventate ingestibili e il laboratorio di Levitt era sempre affollato di gente in fila in attesa delle proprie ciambelline.

Un ulteriore passo avanti avvenne a partire dal 1930 quando il francese Joe LeBeu, trasferitosi in Kentucky, decise di vendere la sua ricetta segreta delle ciambelline americane, chiamata da lui Krispy Kreme, all'americano Ismael Armstrong.

Armostrong assieme al nipote Vernon Rudolph iniziò a vendere le ciambelline Krispy Kreme porta a porta, fino a quando nel 1937, con soli 25 dollari in tasca, lo stesso Rudolph iniziò a produrre e vendere le donuts per strada.

Così le Krispy Kreme divennero lo street food per eccellenza, tanto che ancora oggi il marchio continua ad essere uno dei punti di riferimento per le ciambelline americane.


Il nome

Un'altra curiosità che non tutti conoscono è l'origine del nome "donut" (o doughnut). Alcune teorie dicono che derivi dalla frutta secca (nut) che veniva usata per l'impasto, altre invece fanno riferimento ai "nodi di pasta" la cui forma veniva spesso ripresa per gli oly koeks.

Qualunque fosse la vera ragione del nome, la cosa certa è che la parola "donut" esiste ufficialmente dal 1809 quando fu citata da Washington Irving nel suo libro "A History of New York".

 

Dalle donuts classiche alle tante varianti

Oggi le donuts sono diventate un must negli States per colazione, spuntini e street food. La più grande catena di negozi è la Dunkin'Donuts che, aperta nel 1940, oggi conta oltre 10mila punti vendita.

La donut classica è caratterizzata da una pastella di farina, lievito, uova, latte, zucchero e olio, fritta e ricoperta di zucchero o glassa.

Ma le donuts esistono anche in tantissime diverse varianti: le famose ciambelline infatti possono essere ricoperte di cioccolato o topping di aromi diversi, farcite con marmellata, crema o panna, o addirittura preparate nella versione salata, come pizze donut e donut mac and cheese, e in versioni ancora più bizzarre come le confettose Bubblegum donut o le donuts alcoliche che si gustano su dei bicchierini ripieni di liquore!


di Francesca Barzanti, pubblicato il 05/06/2021


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