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Mangiando un dolce ogni mattina sono a rischio di diabete?

di Dott. Luigi Schiavo

Rubriche II nutrizionista risponde Alimentazione e salute

Domanda

Gentilissimi Dottori,

innanzitutto complimenti per questo servizio così prezioso che erogate gratuitamente e con molto senso di responsabilità.

Leggendo una lettera pubblicata sul sito, mi è venuto un dubbio. Premetto che ho 26 anni e sono normopeso. Quali sono i comportamenti alimentari che favoriscono la comparsa di patologie quali il diabete? Da un annetto infatti ho iniziato a mangiare qualcosa di dolce tutte le mattine a colazione. A volte compro biscotti, spesso ultimamente congelo torte già porzionate in piccole dosi, cercando sempre dolci senza burro e uova per quanto possibile (plum cake allo yoghurt, torte alla ricotta, pasta frolla senza burro e uova, e altri dolci leggeri) non solo per un aspetto salutistico, ma anche per non eccedere nell'apporto calorico, che cerco sempre di tenere entro le 150-200 Kcal a porzione (in più accompagno il dolce con un caffelatte con un cucchiaino di zucchero).

Talvolta, ammetto di essere golosa di dolci, cedo a qualche tentazione, molto più raramente a qualche eccesso, salvo poi mettermi in riga i giorni successivi, naturalmente: credo sia normale.

Inoltre amo i carboidrati e le patate.

Cosa ne pensate della mia dieta? Mangiando un dolce ogni mattina sono potenzialmente a rischio?

Grazie,

Veronica

Risposta

Carissima Veronica,

innanzitutto classifichiamo il diabete in:

  • di tipo I, o insulino dipendente
  • di tipo II, o non insulino dipendente

Nel primo caso purtroppo il pancreas del soggetto in questione non è più in grado di produrre insulina (ormone fondamentale per fare entrare il glucosio nelle nostre cellule) per cui la si deve somministrare dall'esterno, nelle dosi e nelle modalità che stabilisce il diabetologo, mediante iniezioni o microinfusori automatici.

Nel secondo caso invece oggi sappiamo benissimo che il meccanismo è diverso da quello citato prima in quanto il pancreas produce insulina (a volte anche di più di quella prodotta da un soggetto normoglicemico), ma il soggetto comunque tende ad accumulare troppo glucosio nel sangue (per meccanismi che chiaramente non sto qui a scriverle). Questa forma di diabete, che come detto viene definita non insulino-dipendente è la più frequente ed è spesso il risultato di una predisposizione (uno o entrambi i familiari diabetici) che noi facciamo diventare concretezza attraverso stili di vita errati (iperalimentazione, sovrappeso, obesità, mancanza di esercizio fisico, eccessivo utilizzo di zuccheri semplici e grassi animali, ecc).

Quindi se ha familiarità per il diabete, stia attenta al peso e conduca una vita equilibrata sia dal punto di vista nutrizionale che di attività fisica e magari di tanto in tanto controlli la glicemia basale, cioè la glicemia che si rileva a digiuno nel sangue di un soggetto. I valori di normalità sono 70-100 mg/dl.

Quindi come in tutte le cose moderazione!

Serena giornata
Dott. Luigi Schiavo

Dott. Luigi SCHIAVO
Primo Policlinico, Seconda Università di Napoli, Ambulatorio di Chirurgia dell'obesità (IX Chirurgia Generale)
Nutrizionista (Numero Iscrizione Albo 055729)
Dottore di Ricerca [Settore Fisiologia, Endocrinologia e Metabolismo]
Socio SICOB [Società Italiana di Chirurgia dell'Obesità e delle Malattie Metaboliche]
Responsabile per la Regione Campania della Fondazione Italiana per la Lotta all'Obesità Infantile ONLUS

Esercita a:
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Via F. Daniele 10 (angolo Via Roma-Corso Trieste), (Centro Medico VILLA ROSA), tel. 0823/1702419-22
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