Trova ricetta

Raviole, zuccherini e pinza: le tre dolcezze della cucina tradizionale bolognese

News Articoli

Raviole, zuccherini e pinza: le tre dolcezze della cucina tradizionale bolognese

Cari golosi, se per caso vi trovate a Bologna, o siete proprio bolognesi doc, sicuramente ci sono alcune delizie che non potete perdervi.

Il capoluogo emiliano infatti, oltre che per tigelle, mortadella e tortellini, è famoso anche per raviole, zuccherini e pinza: tre dolci tipici della cucina tradizionale bolognese.


Le raviole

Le buonissime raviole bolognesi sono dei dolcetti preparati con un impasto molto simile alla pasta frolla, ma più soffice e malleabile, ripieno di confettura di prune o albicocche o di mostarda bolognese a base di prugne, mele cotogne e frutta mista.

In alcune ricette inoltre le raviole vengono ricoperte di alchermes ed assumono il classico colore rosso.

Secondo la tradizione contadina le raviole venivano preparate per la festa di San Giuseppe, cioè il 19 marzo, quando, per celebrare la fine dell'inverno e l'arrivo della primavera, i dolcetti venivano appesi alle siepi lungo le strade per essere gustati da tutti i passanti.

Oggi le raviole bolognesi le trovate tutto l'anno, se volete cimentarvi voi stessi nella preparazione di questa delizia seguite la nostra ricetta.


Zuccherini

Semplici e golosi, gli zuccherini sono dolcetti a base di pasta frolla appena lievitata che, dopo aver riposato, viene stesa, divisa in strisce non troppo spesse e successivamente arrotolate attorno a un dito per formare una mini ciambellina.

L'origine degli zuccherini è molto antica, nella tradizione contadina erano i dolci tipici dei matrimoni: la forma circolare infatti ricorda proprio un anello di nozze.

Gli zuccherini un tempo sostituivano i confetti, mentre oggi affiancano le bomboniere, e venivano preparati dalle donne più legate agli sposi che arrivavano ad impastare dai 10 ai 15 kg di farina.

Ogni famiglia aveva la propria personale ricetta e la costante era che gli zuccherini dovevano essere bianchi, dunque non dorati, per ricordare proprio il colore delle nozze.

Una volta pronti i dolcetti venivano messi in sacchettini di carta bianca, nel tulle o in fazzoletti di lino ricamati, e diventavano bellissime bomboniere artigianali.


Pinza

Anche la pinza è una leccornia che risale all'antica tradizione contadina, pensate che le prime tracce del dolce si trovano nel 1644 nel libro "L'economia del cittadino in villa" di Vincenzo Tanara.

La pinza è a base di un rotolo di pasta dura all'interno del quale si trova un ripieno di mostarda bolognese a base di prugne, mele cotogne e scorza d'arancia. All'esterno il dolce viene decorato con zucchero semolato o granelli.

Un tempo la pinza si preparava in occasione delle feste natalizie, oggi invece si può gustare lungo tutto il corso dell'anno e solitamente si mangia a colazione o talvolta a fine pasto, intingendola nel vino.


di Francesca Barzanti, pubblicato il 26/05/2019


www.lospicchiodaglio.it